Dalla Ferrari dei pompieri al camper di James Bond: le auto immaginate dall’intelligenza artificiale. Le foto

Creazioni d’artista

Le possibilità dell’intelligenza artificiale sono ormai praticamente infinite anche quando si tratta di creare immagini. Basta trovare la giusta combinazione di parole per dare vita a creazioni che sicuramente non sono capolavori di design, ma che certamente catturano l’attenzione, come nel caso di Mr Francois, un regista pubblicitario e fotografo di scena che vive a Bruxelles ed ha iniziato a pubblicare i suoi lavori su Instagram.

Ci vuole pazienza e vari tentativi

Il processo di creazione di immagini artificiali richiede un po’ di apprendistato, soprattutto per capire come ragiona l’AI, come comprende e soprattutto interpreta i suggerimenti, facendo vari tentativi fino a quando non ci si avvicina a ciò che si aveva in testa. Oppure essere sorpresi da un risultato inaspettato ma creativamente valido. Per ottenere le immagini estremamente curate di questi esempi, soprattutto per le ambientazioni, ci vuole invece molta pazienza.

La «Minivolume»

Possono nascere così auto estremamente credibili, come la Mini monovolume, dove è difficile distinguere la parte anteriore da quella posteriore ma l’inconfondibile stile della piccola rivoluzionaria vettura disegnata da Alec Issigonis è immutato. Anche l’ambientazione, squisitamente british è curata nei minimi particolari, tanto che ci si aspetta da un momento all’altro di vedere i Beatles che attraversano la strada.

Una 911 citycar

Che dire poi del tenero incrocio tra una Porsche 911 e una Fiat 500? Sembra Cappuccetto Rosso nella neve mentre si dirige verso la casa della nonna dove l’aspetta il lupo. Chissà, forse il «prompt», ovvero l’insieme e la sequenza di parole attraverso le quali si danno le istruzioni all’intelligenza artificiale è stato qualcosa di simile. Il risultato finale in questo caso è una «city-coupé» anni ‘60.

La Rolls-Royce agricola

Cosa ci fa una regale Rolls-Royce in una fattoria americana, trasformata in un umile pick-up? La fantasia di Mr Francois ha creato una suggestione che la tecnologia digitale ha tradotto in immagini, sotto forma di una Silver Shadow intenta a caricare balle di fieno. Un contrasto molto efficace che per un attimo ci trasporta in un mondo dove anche un mezzo da lavoro non rinuncia a lusso e signorilità.

Il chiosco ambulante del Cavallino

1968, autodromo di Monza, Gran Premio d’Italia di Formula 1: mentre le monoposto affrontano la Parabolica, il pubblico freme sulle tribune e cerca refrigerio in una delle tante bancarelle che vendono bibite ghiacciate. Ce n’è una però molto particolare, modellata su quella che sembra proprio una Ferrari 365 GTC, anche se l’intelligenza artificiale ha scelto una location molto più convenzionale ed urbana.

Arte concettuale

Una delle più riuscite è sicuramente la Citroën 1CV, un curioso incrocio tra la leggendaria 2CV e, forse, una Isetta. La forma perfettamente trapezoidale, ricoperta da una verniciatura a losanghe irregolari, la rende anche un’ideale concept car sperimentale esposta ad una mostra d’arte concettuale alla fine degli anni ‘50, come sembra suggerire anche la persona intenta ad osservarla.

La Bmw M1 con il condizionatore

Sembra invece uscita da un film di fantascienza (o da un depliant di un rivenditore di alimenti surgelati) la Bmw MT – questo è il nome scelto da Mr Francois – ispirata dalla prima sportiva a marchio M della storia della Casa bavarese. Una M1 che sfoggia un condizionatore di dimensioni esagerate per rinfrescare l’abitacolo da station wagon oppure per raffreddare il 6 cilindri da 3,5 litri e 277 cavalli.

In camper in Giappone

Ancora una station wagon, ma in salsa nipponica, snaturando le forme di una delle sportive più iconiche degli anni ‘90 prodotte dalla Honda. Sembra proprio una NSX, che qui acquista un voluminoso sbalzo posteriore per diventare una specie di camper, con tanto di porta d’ingresso, di dimensioni evidentemente adatte solo ad un bambino, nonostante il simpatico nome «NSXL». Meglio l’originale, senza alcun dubbio: AI bocciata.

Una R5 a metà

Sembra la figlia di una notte d’amore tra una Renault 5 Maxi Turbo ed una Honda City Turbo questa creazione denominata Renault 2,5 GT, versione dimezzata della popolare utilitaria francese. Oltre ad essere più piccola è anche più spigolosa, effetto sottolineato dalla verniciatura bicolore che sfuma sulla mascherina anteriore, decisamente moderna, tanto che sembra rubata alla R5 elettrica di prossima uscita.

James Bond in campeggio

Ma 007 è mai andato in vacanza in campeggio? Con ogni probabilità no, ma se mai gli fosse venuta voglia di farlo, non avrebbe potuto scegliere altro che questa Aston Martin DB5 «camperizzata» in perfetto stile dell’epoca, con echi delle roulotte Airstream americane. Un tranquillo lago scozzese, una coperta di lana ed un bicchiere di whisky: cosa chiedere di più?