Yemen, come è fatto e che ruolo avrà il cacciatorpediniere italiano Caio Duilio
Nell’attesa che arrivi il via ufficiale dei ministri degli Esteri della Ue, atteso dal Consiglio Affari esteri del 19 febbraio, si delinea già un tassello, molto operativo, della futura operazione europea nel Mar Rosso che porterà le navi europee a difendere i mercantili dagli attacchi degli Houthi: “Aspides”. E questo tassello ha la forma di un cacciatorpediniere della Marina militare. «L’operazione in mar Rosso sta partendo – ha infatti spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani -, l’Italia ne avrà il comando operativo. L’abbiamo fortemente voluta trovando l’immediata adesione di Francia e Germania. Dopo il perfezionamento dell’accordo politico tra ministri degli esteri c’è stato quello operativo tra ministri della difesa. Sarà presente il cacciatorpediniere Caio Duilio che si aggiungerà alle altre fregate già impegnate nelle missione anti pirateria Atalanta. Il comando in mare sarà appannaggio di un ammiraglio italiano – ha sottolineato Tajani -. Avrà il compito di tutelare la sicurezza delle nostre navi, in caso di attacchi di droni o missili, da Hormuz fino a Suez. Ci staranno anche aerei francesi e tedeschi e si potrebbero aggiungere altre marine europee».
Caio Duilio è stato varato a Riva Trigoso (GE) il 23 ottobre 2007 e trasportato presso i cantieri navali del Muggiano (SP) per poi entrare in servizio, con la consegna alla Marina, il 3 aprile 2009. Lungo oltre 152 metri e largo una ventina, una velocità di 29 nodi, 195 persone a bordo, dal punto di vista degli armamenti dispone di 3 Oto Melara 76/62 SR; 2 Oto Melara Oerlikon KBA 25/80; Sist. Miss. PAAMS: 6 lanciatori vert. (48 celle) per Aster 15 e Aster 30; Predisp. per 8 S/S Teseo Mk2/A; 2 lanciarazzi SCLAR-H; 2 lanciasiluri Eurotorp B515/1 MU90; EH101/SH90.
Il porto di ascrizione è Taranto e dipende dal Comando del Primo Gruppo Navale, di cui è anche Unità di bandiera. «Adottando tecnologie di ultima generazione – si legge sul sito del ministero della Difesa – è particolarmente idoneo a svolgere compiti di comando e controllo, anche in situazioni di crisi ed emergenza umanitaria, potendo contare su numerosi apparati di comunicazione tradizionale e satellitare, tra cui il recentissimo Link22, e di un moderno sistema di supporto al comando, riconfigurabile secondo le esigenze. Il tutto attuabile nella piena autosufficienza logistica senza dipendere dal territorio sul quale o vicino al quale, è richiesto di interagire o operare. L’hangar ed il ponte di volo – viene spiegato – sono idonei per operare con gli elicotteri SH90 ed EH101 per le esigenze di pattugliamento marittimo, trasporto ed evacuazione sanitaria».
Il Caio Duilio ha avuto il suo esordio in ambito internazionale durante l’esercitazione Nato Proud Manta, svolta nelle acque del Mar Ionio nel febbraio 2011, operando insieme a navi, sommergibili ed aeromobili di nove Nazioni alleate. Questo ancora prima della consegna della bandiera di combattimento, evento avvenuto a Gaeta (LT) il 22 settembre dello stesso anno. Ha ottenuto la caratteristica “Combat Ready” dopo il superamento del tirocinio navale presso il centro addestramento aeronavale della Marina militare durante i primi mesi del 2012, durante i quali ha anche effettuato positivamente i test di lancio per il sistema missilistico PAAMS.
La nave prende il nome dal console romano Caio Duilio che nel 260 a.C. fece costruire un’armata di 120 navi dotate di un ponte mobile con uncini, detto “corvo”, per riuscire a contrastare la potente flotta nemica cartaginese. Questa invenzione consentì ai Romani di trasformare lo scontro navale in un combattimento corpo a corpo dove potevano esprimere la loro superiorità. In quello stesso anno la flotta romana e cartaginese si scontrarono nella battaglia di Milazzo, dove i Cartaginesi furono pesantemente sconfitti: con questa vittoria i Romani divennero i nuovi padroni del Mediterraneo occidentale. Primo romano a vincere in mare, Duilio fu onorato con un trionfo e con l’erezione nel Foro di una colonna costruita con i rostri delle navi nemiche che ancora oggi appare nel Crest della Nave. In realtà il cacciatorpediniere Caio Duilio è la quarta unità della Marina italiana ad adottare questo nome. La prima fu la corazzata che prestò servizio dal 1880 al 1909; quando fu costruita, con i suoi cannoni da 450 mm, era una delle più potenti navi da guerra dell’epoca e, anche se non fu mai impiegata in battaglia, contribuì alla crescita internazionale dell’allora neonato Stato unitario italiano. La seconda unità fu una nave da battaglia varata nel 1913 e ammodernata nel 1937, che partecipò alla prima e alla seconda guerra mondiale rimanendo poi in servizio fino al 1956, divenendo tra l’altro la prima nave ammiraglia dell’appena costituita Marina Militare Repubblicana. Infine la terza fu l’incrociatore lanciamissili varato nel 1960 e ritirato nel 1990, primo vascello di questa tipologia ad essere costruito in Italia nel dopoguerra. Nei suoi ultimi anni questa nave fu impiegata anche come nave scuola per i Cadetti dell’Accademia Navale.
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