Verona. Protesta dei trattori, il ministro Lollobrigida incontra i rappresentanti del movimento: «Non ci devono essere agricoltori contro agricoltori»
VERONA – Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ha incontrato i rappresentanti del movimento dei trattori, giunti a manifestare davanti alla Fieragricola di Verona. Il ministro ha dialogato con i portavoce del gruppo, annunciando l’incontro con una loro delegazione ristretta. «Non ci devono essere agricoltori contro agricoltori» ha ripetuto più volte il ministro, spiegando che il Governo è consapevole delle istanze del settore. Davanti alla fiera si trovano circa 300 manifestanti, mentre la presenza dei trattori è ridotta a meno di una decina di mezzi.
«Bene, l’incontro è andato molto bene» ha detto brevemente Lollobrigida entrando nel quartiere di Fieragricola di Verona dopo aver parlato a lungo con i rappresentanti del movimento dei trattori. Per ragioni di sicurezza e di viabilità , ai dimostranti le autorità non avevano consentito agli agricoltori di arrivare in corteo con tutti i trattori, limitando il presidio davanti alla fiera a soli cinque mezzi agricoli.
«Il nostro Ministero cerca di rimettere al centro la nostra agricoltura, la nostra pesca, il nostro allevamento che sono qualità e rispetto dell’ambiente. Gli agricoltori sono i primi ambientalisti del territorio» ha detto ai giornalisti il ministro dell’Agricoltura. «Sono quelli – ha proseguito Lollobrigida – che proteggono quello che hanno di più prezioso, la terra che gli ha dato il pane, e deve tornare a darglielo arricchendo loro e le loro famiglie, e in questo anche la nostra nazione, e difendendo il nostro valore di riferimento che è la qualità ».
«Dobbiamo proteggere il Made in Italy perché siamo una nazione piccola. Se non difendiamo questo livello di qualità , il giusto prezzo, il giusto reddito dei nostri agricoltori, noi come nazione perdiamo il senso di esistere – ha sottolineato Lollobrigida – il made in Italy è un sistema ampio che ci siamo conquistati con la nostra storia, con la nostra cultura, con millenni di contaminazioni anche di altre culture, che abbiamo saputo mettere insieme e offrire al resto del mondo».
«Siamo andati in Europa sostenendo esattamente le vostre posizioni, perchè anche l’ultima pac, che ci siamo trovati, mette le aziende in condizione di non farcela più. La battaglia sulla carne coltivata, ad esempio, l’abbiamo fatta come Governo, ma nel nome degli agricoltori, italiani». Ha aggiunto il ministro – Ci avevano detto che saremmo rimasti soli in Europa – conclude - e invece 14 nazioni ci hanno seguito».
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