“Candidato col Pd”. Ma gli avvocati smentiscono: la verità su Gino Cecchettin
Sarà candidato alle elezioni europee con il Partito Democratico. Anzi no. Nelle ultime ore si è acceso il dibattito attorno a Gino Cecchettin, padre di Giulia, la ventiduenne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta lo scorso novembre. Già al centro delle polemiche per la scelta di affidarsi a una manager e per il libro in uscita il prossimo 5 marzo, il 54enne è stato accostato a una candidatura nelle liste dem dal Fatto Quotidiano, ma è arrivata pressoché immediata la smentita dei suoi legali, con tanto di minaccia di querele.
Andiamo per gradi. Trasformatosi in una sorta di figura simbolo tra discorsi pubblici e comparsate televisive, Gino Cecchettin s’è contraddistinto per l’attivismo continuo, tanto da diventare un personaggio politico al momento dell’annuncio di un suo “impegno civico”. A pochi mesi dalle elezioni europee, secondo il Fatto si parla di un posto in lista nel Nord Est con il partito guidato da Elly Schlein, con tanto di possibili ripercussioni su un candidato di spicco come Stefano Bonaccini: la possibile candidatura del padre di Giulia Cecchettin potrebbe infatti danneggiare l’attuale presidente dell’Emilia-Romagna – in attesa di aggiornamenti sul possibile terzo mandato da governatore, da sempre la sua priorità – nella scelta delle preferenze da parte degli elettori. Ma, come anticipato, l’indiscrezione non è stata confermata.
I legali di Gino Cecchettin hanno smentito categoricamente la notizia di una sua possibile candidatura alle Europee di giugno:”Il signor Gino Cecchettin, nostro tramite, rappresenta che le notizie secondo le quali lo stesso sarebbe in procinto di candidarsi o di essere candidato alle elezioni europee con il Partito Democratico sono prive di fondamento e quindi false”. Nella nota, gli avvocati Nicodemo Gentile e Stefano Tigani ha sottolineato che il padre di Giulia Cecchettin s’è detto “molto contrariato dell’accaduto”: “Oltretutto, tale notizia sta generando numerosi commenti diffamatori e inaccettabili. Il nostro assistito non può accettare che passi il messaggio, appunto falso, secondo cui lo stesso approfitti della tragedia che ha colpito la propria famiglia per trarne notorietà, utilità o qualche posto di rilievo, pertanto lo stesso valuterà eventuali azioni a tutela della propria persona”. In altri termini, sono pronte le querele.
Sui social network si è scatenato un acceso dibattito sulla vicenda tra chi parla di strumentalizzazione e chi invece sottolinea che l’impegno del cinquantaquattrenne è stato spesso più politico che civico, quindi la candidatura non sarebbe un’ipotesi così assurda. Ricordiamo che non è la prima volta che Gino Cecchettin viene accostato a una candidatura con la sinistra. Ma non solo. Pure lei in prima linea contro il patriarcato dopo l’uccisione di Giulia, anche la sorella Elena è stata avvicinata a un impegno politico con il Partito Democratico. Seguiranno aggiornamenti.
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