L’offensiva contro l’erba alta: dopo le proteste a Torino in azione 14 squadre. E pure i droni

Le 14 squadre entrano in azione alle otto e mezza del mattino. Sono uomini della Frassati, della Ecosol, della Compagnia dei Servizi e di Stranaidea, cooperative che si sono aggiudicate le gare per lo sfalcio nelle otto Circoscrizioni della Città. A loro si aggiungono i colleghi del settore centrale del Comune, che invece intervengono sui grandi parchi, dal Valentino alla Pellerina alla Colletta. Ogni gruppo riesce a restituire al decoro un ettaro di verde pubblico al giorno, ma il compito è improbo. Torino ha quasi mille ettari di prato, dieci milioni di metri quadri. E l’obiettivo fissato dall’assessore alla Cura della Città Francesco Tresso è di chiudere il secondo ciclo di sfalci entro la terza settimana del mese, con l’impegno il tagliare il traguardo dell’80% prima della pausa di Ferragosto. «Ai cittadini chiedo di valutare lo stato generale della Città – è l’appello lanciato dall’assessore – senza fissarsi sul singolo metro quadro. Da parte nostra posso garantire che lavoreremo senza sosta per ottenere il risultato, con l’avvertenza che in certe Circoscrizioni, come la Quattro, la Cinque e la Dieci, dovremo intervenire su superfici particolarmente vaste».

Nel 2008 le risorse per le manutenzioni erano di quasi 10 milioni di euro. Quest’anno, nonostante un extra budget di mezzo milione, si superano di poco i sette, mentre rincari e inflazione si sono mangiati quasi completamente i ribassi di gara che fino a qualche anno fa garantivano un risparmio anche del 40%. All’inizio degli anni ’90, poi, la Città aveva nel proprio organico 300 giardinieri: oggi sono trenta e si occupano solo delle aiuole e delle altre zone auliche, mentre il resto è affidato alle cooperative.

Anche Madre Natura ci ha messo del suo per rendere più ardua la battaglia contro l’erba alta. «In appena due anni – spiega Paolo Forgnone, il responsabile tecnico della circoscrizione Cinque che ieri mattina sovrintendeva con Tresso alle operazioni in via Pietro Cossa – abbiamo assistito a un proliferare senza precedenti della sorghetta, un infestante del grano che può crescere anche di un centimetro al giorno e superare i due metri di altezza. E poi c’è l’ambrosia, che essendo un potente allergene rappresenta un serio pericolo per la salute».

Con l’inizio del secondo sfalcio – il terzo si concluderà a ottobre, mentre dal 28 agosto si interverrà sui cortili delle scuole – tecnici e assessore hanno creato un gruppo WhatsApp nel quale confluiscono tutte le segnalazioni raccolte dalle amministrazioni decentrate, dai vigili urbani o inviati all’indirizzo [email protected]. «Io stesso sto effettuando dei sopralluoghi in bicicletta, ieri ad esempio ero in strada Superga» rivela Tresso. Quello della collina è del resto un problema particolarmente ostico, sul quale si sta oggi concentrando la squadra di risposta rapida che il Comune vuole rendere permanente con l’aggiudicazione del prossimo bando. «Al momento usiamo personale delle ditte specializzate con il solo coordinamento del settore Protezione civile, che si occupa di tutte le azioni di pronto intervento della Città» precisa a proposito l’assessore. Per convincere i proprietari a fare la propria parte (così come quelli dei condomini dovrebbero fare la loro con i marciapiedi) in queste ora la polizia municipale sta recapitando nelle loro buche delle lettere una lettera con un vademecum che ricorda i doveri dei privati cittadini verso il pubblico decoro. Utilizzando i droni, poi, si sono mappati tutti i terreni collinari sovrapponendoli poi alle carte catastali. Un modo infallibile perché nessuno si sottragga all’offensiva d’agosto che vede il Comune contrapposto alla sorghetta, all’ambrosia e ai loro alleati. — © RIPRODUZIONE RISERVATA