Prima di commentare i dati emersi dal Dossier delle Caritas diocesane di Pistoia e Pescia, il vescovo monsignor Fausto Tardelli ha voluto ricordare il dramma delle morti sul lavoro. “Un dramma che stiamo vivendo, di nuovo, in questi giorni dopo quanto è successo a Firenze”, ha detto monsignor Tardelli. “Sono segnali preoccupanti della nostra società – ha aggiunto – che a volte si nasconde dietro qualche lustrino, mentre in realtà ci sono dei problemi che bisognerebbe sapere affrontare, come del resto il contrasto alla povertà, che è fondamentale”.
“La presentazione del dossier Caritas – ha detto ancora monsignor Tardelli – è sempre un colpo al cuore, perché si rileva ogni anno una sacca piuttosto consistente di povertà e di disagio e questo è un segnale bruttissimo per la società. Per questo i dati contenuti nel rapporto Caritas non devono risultare fini a loro stessi, non devono essere un esercizio per far vedere il lavoro svolto, ma bensì essere un monito e allarme di una società che è ormai abbondantemente malata, con sacche di povertà da cui le persone non riescono ad uscire e a migliorare la propria situazione, anche quando viene trovato un lavoro, perché spesso quel lavoro è scarsamente retribuito”.
Commentando il fatto che sempre più anziani non riescono a fronteggiare le spese quotidiane a causa dell’inflazione, delle bollette sempre più care, del caro-affitti e anche delle spese sanitarie, monsignor Tardelli ha sottolineato che “il problema degli anziani si va accentuando in modo consistente e sarà un una questione che si farà sentire sempre di più negli anni a venire, almeno per un discreto periodo di tempo, perché oltre alla difficoltà economica, che c’è ed in tanti casi è grave, c’è anche un problema di isolamento e quindi di solitudine”.
Il vescovo ha anche ricordato che proprio quest’anno compie 20 anni il progetto Mirod, acronimo che sta per ‘messa in rete degli osservatori diocesani’ della Toscana, che a Pistoia dal 2004 ad oggi ha assistito 11mila nuclei familiari con 275mila contatti, per un totale di persone coinvolte, considerando tutti i componenti delle varie famiglie, stimato in oltre 27mila individui.
Sono stati ricordati e ringraziati anche i circa 500 volontari (350 per la Caritas pistoiese e 150 per quella pesciatina), che gratuitamente e quotidianamente si impegnano per prestare aiuto alle persone in difficoltà: una rete capillare diffusa in tutte le 200 parrocchie (160 pistoiesi e 40 pesciatine), che fanno parte della Diocesi di Pistoia e Pescia, che oltre al territorio provinciale pistoiese comprende anche parrocchie delle province di Lucca, Prato e Firenze.
Infine, monsignor Tardelli ha sottolineato la collaborazione “che si è stabilita tra le due Caritas diocesane già ancora prima che io diventassi vescovo anche di Pescia: una cosa positiva, perché in questo modo noi riusciamo ad abbracciare tutto il territorio provinciale e anche oltre. Questo lavoro fatto insieme – ha concluso il vescovo – è molto interessante: certamente ci sono diversità tra una situazione e l’altra, ma anche tanti punti in comune”.
Patrizio Ceccarelli
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