Erano diventati il terrore dei negozianti del centro. Entravano, creavano disturbo, strafottenti per poi fuggire via divertiti. Una baby gang che insultava, derideva i clienti e anche chi lavorava all’interno delle attività, con nessun rispetto. Maleducati al punto di arrivare ad urinare dentro l’ascensore di un punto vendita. Per due di loro, già maggiorenni all’epoca dei fatti, quelle scorribande non sono rimaste impunite e dopo essere stati identificati e denunciati ora sono a processo davanti al giudice Luca Zampetti per molestie aggravate in concorso. Si tratta di due 22enni italiani, che avevano 19 anni quando hanno commesso i fatti che risalgono all’estate del 2021, residenti ad Ancona ma originari uno della Costa d’Avorio e l’altro della Nigeria. Insieme a loro ci sarebbero stati due minorenni, la cui posizione è finita al tribunale dei minori, e un’altra quindicina di ragazzini terribili non identificati. In due occasioni, una il 21 di agosto 2021 e l’altra il 28 di agosto del 2022, erano entrati all’interno del negozio di abbigliamento H&M di corso Garibaldi a dare cattivo spettacolo. Nella giornata del 21 erano entrati con la musica ad alto volume, diffusa dai apparecchi che si portavano al seguito, ballando e urlando fino a sferrare colpi all’ascensore. Uno del gruppetto, supportato dagli altri, avrebbe insultato anche una delle commesse presenti e intervenuta per fermarli dicendo lei: “Torna a lavorare femmina di mer.., fatti i ca… tuoi”. La dipendente si era rimediata anche un bel vai a quel paese. Nel pomeriggio del 28 invece erano tornati sempre nello stesso punto vendita della nota catena di abbigliamento e si erano messi a cantare e a intonare cori da stadio. Passando tra i vari scaffali avevano buttato a terra le magliette piegate esposte e in vendita, in segno di sfregio, poi si erano diretti ai camerini dove avevano aperto le tende mettendosi a ballare dentro. Infine erano andati nell’ascensore e ci avevano urinato dentro. Grazie alle telecamere della catena di abbigliamento i carabinieri erano riusciti ad arrivare al gruppetto di scalmanati e ad identificarne quattro, i due maggiorenni e due minorenni. Dopo un primo rinvio per un difetto di notifica che riguarda l’irreperibilità di uno dei due imputati, difesi dagli avvocati Ennio Tomassoni e Giuditta Pierella, il giudice ha rinviato l’udienza dibattimentale al prossimo 6 settembre per permettere le ricerche del 19enne e notificargli le accuse a suo carico.
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