Mamadou Gueye_mama
“Era facile volerti bene”: così il sindaco Beppe Sala saluta Mamadou Gueye, un volto conosciuto per chi varcava il portone di Palazzo Marino, la sede del Comune dove “Mama”, come lo chiamavano tutti, lavorava dal 2016 come addetto all’accoglienza. Avrebbe compiuto 39 anni ad agosto, ma invece è morto nei giorni scorsi dopo una malattia, un tumore alla guancia, che negli ultimi mesi l’aveva costretto a lasciare la mansione che affrontava ogni giorno con il sorriso, come ricordano gli habitué della sede del Consiglio comunale.
Nel dicembre 2022 aveva scoperto la malattia, dopo lunghe cure sembrava stare meglio, ma a settembre scorso la situazione era di nuovo precipitata. Mamadou aveva fatto in tempo a tornare in Senegal, per salutare la sua famiglia, ed è morto nella sua terra d’origine. Lascia Fatima, la sua bambina che ha sette anni.
Prima di arrivare a Palazzo Marino aveva lavorato per l’Expo. Non era passato inosservato neanche in quel periodo per aver issato la bandiera del Senegal, il giorno della loro festa nazionale. Ma aveva portato anche il tricolore per l’alzabandiera dell’inaugurazione di Expo.
“Caro Mamadou, non avremmo mai voluto ricevere la notizia della tua prematura scomparsa. Anche se tutti, mentendo a noi stessi, sapevamo che il tuo viaggio in Senegal avrebbe potuto essere senza ritorno – racconta Antonella dell’Acqua, responsabile della segreteria del sindaco che con il portavoce Stefano Gallizzi ha ricordato l’amico scomparso -. Mi ripetevi sempre la stessa frase:”Il mio obiettivo è tornare a casa per vedere la mia famiglia”. Con grande dolore abbiamo assecondato il tuo desiderio ed è l’unica consolazione in questo momento di infinita tristezza”.
A ricordarlo sui social anche l’ex Consigliere comunale, Paolo Limonta: “Gentile, accogliente, delicato, sempre sorridente”. “Lo ricordo con simpatia e affetto”, è il pensiero della consigliera comunale Alice Arienta. “La tua vita non è stata facile – racconta ancora Antonella dell’Acqua -, ma il tuo sorriso trasparente era la più grande forza. Negli occhi e nel cuore avevi il sogno di poter dare a Fatima un futuro più giusto”.
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