74° Festival della Canzone Italiana, conferenza stampa
SANREMO – Quasi due anni dopo l’allontanamento dalle scene per intraprendere una battaglia per la vita, Giovanni Allevi torna a suonare il pianoforte di fronte al pubblico. Lo fa intervenendo da superospite al Festival di Sanremo, fortemente voluto da Amadeus con il quale si è incontrato la scorsa primavera: “L’idea mi è venuta quando ho contattato Giovanni Allevi: quando ci siamo confrontati ho capito che non sarebbero serviti monologhi aggiuntivi”.
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Allevi spiega che “suonerà di nuovo il pianoforte di fronte al pubblico dopo quasi due anni di assenza per via delle terapie e avrò anche la possibilità di lasciare al pubblico una riflessione sul tema della malattia che direttamente o indirettamente coinvolge purtroppo molti di noi”. Suonerà una nuova composizione, ancora inedita: “Il brano si intitola Tomorrow e l’ho scritto durante la permanenza in ospedale”.
Quindi il musicista di Ascoli Piceno ha voluto ringraziare BigMama che si è detta felice di poterlo incontrare perché “siamo la rappresentazione del mentre e del dopo”. Allevi riconosce che “è stata lei che mi ha dato forza per decidere di venire, questa esperienza della malattia ti mette in contatto con il nucleo più profondo della fragilità umana, ma quando sei lì scopri la verità più autentica: la sofferenza mi ha portato a scoprire la verità del mondo”.
Per uscirne è stata fondamentale la musica: “Durante le lunghe degenze in ospedale non avevo lo strumento a portata di mano ma non è mai stato un problema per me, perché ho composto nella mia testa. Ho fatto una bella esperienza, mi sono accorto che la musica che ho elaborato è totalmente libera e dava un senso alla mia sofferenza, trasformavo in note la mia paura per il futuro e i timori sulla possibile inefficacia delle terapie. Che bello che la musica e l’arte siano l’occasione per trasformare la fragilità umana in una forza avvolgente in cui possiamo ritrovarci tutti”.
Il significato di Tomorrow riunisce tutto questo: In questo periodo sono diventato stoico, lo stoicismo di Marco Aurelio, il grande imperatore filosofo. E ho fatto mio il pensiero per cui quando non c’è certezza nel futuro bisogna vivere con più forza il presente: ho strappato alla mia fine una manciata di anni e voglio viverli più intensamente possibile. Il mio Tomorrow è un presente allargato che arriva al massimo a domani, non troppo lontano, ma c’è la speranza che domani ci sia ad attenderci sempre un giorno più bello di ieri”.
In tutto questo, Allevi troverà il modo per esibirsi dal vivo: lo attende un tour di pianoforte solo: “Il mio staff lo ha fatto piccino, per non farmi stancare troppo, questa malattia è andata a colpire proprio la mia capacità di suonare il pianoforte, quindi abbiamo elaborato un tour di poco date molto distanziare. E tanto è l’affetto del pubblico che è già tutto esaurito e sono state aggiunte altre date. Nella scaletta vorrei aggiungere i brani nuovi scritti durante la malattia, ma poiché ho bisogno di certezze eseguirò tutti i grandi successi, non perché io voglia eseguire solo brani conosciuti ma perché quei pezzi sono già nelle mie mani e così se il mal di schiena o il tremore alle dita hanno il sopravvento, loro almeno sanno cosa fare”.
Cinquantaquattro anni, un diploma in pianoforte al conservatorio Francesco Morlacchi di Perugia, uno in composizione al Giuseppe Verdi di Milano, una laurea in filosofia all’Università degli Studi di Macerata, dodici album in studio, Allevi aveva annunciato la sua malattia e poi aggiornato i fan sulle cure e i progressi, lanciando messaggi di forza e speranza. Speranze di uscire dalla malattia un giorno? “Purtroppo il mieloma è una neoplasia cronica, quindi non si vince mai questa battaglia, non sono qui per festeggiare nulla, capito? e allora cosa significa la mia presenza qui? Innanzitutto la gioia immensa di vivere il presente, se mi avessero detto alle flebo che un giorno sarei arrivato qui alla vostra presenza non ci avrei creduto e invece salirò anche sul palco per suonare e ne sono felicissimo… e poi voglia con umiltà dare forza e speranza ad altri pazienti, perché loro me la danno senza chiedere nulla. Voglio ricambiare con la stessa forza e la stessa energia”.
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