Pecore e mucche (16.000) bloccate su nave australiana in fuga dal Mar Rosso. La furia degli animalisti
Migliaia di pecore e mucche sono rimaste bloccate a bordo di una nave, dopo che il loro viaggio in Medio Oriente è stato costretto ad interrompersi per via degli attacchi dei ribelli Houthi dello Yemen nel Mar Rosso. Gli attivisti australiani ne chiedono il rilascio immediato.
Il viaggio interrotto
Il bestiame, composto (a quanto pare) da più di 15.000 animali, per lo più pecore, ha trascorso circa quattro settimane a bordo della MV Bahijah, nave merci salpata da Fremantle, Perth, nell’Australia occidentale, il 5 gennaio. La nave, secondo una nota del Dipartimento dell’Agricoltura australiano, «è stata costretta ad abbandonare la sua rotta attraverso il Mar Rosso a causa del peggioramento delle condizioni di sicurezza nella zona ed è stata rindirizzata verso l’Australia».
Negli scorsi giorni l’imbarcazione è tornata a Fremantle. Due veterinari hanno visitato gli animali, segnalando che «non c’è alcun problema significativo per la salute o il benessere degli animali che si trovano a bordo della nave».
La reazione degli animalisti
Non è della stessa idea Suzanne Fowler, responsabile della RSPCA Australia (The Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals): «Gli animali sono stati esposti a uno “stress cumulativo” durante il loro lungo viaggio, dovuto al continuo oscillamento della nave, al rischio di malattie e alle condizioni generali a bordo imputate soprattutto al caldo, con temperature a Fremantle che hanno raggiunto circa 38 gradi in questi giorni». Le pecore, a quanto riportano gli animalisti, sarebbero rimaste nelle loro stesse feci a causa della difficoltà nel pulire i recinti da parte dell’equipaggio.
Ciò contro cui gli attivisti si stanno scagliando è soprattutto la riesportazione del bestiame, decisione che il governo starebbe valutando sulla base di una richiesta in tal senso da parte dell’esportatore, che secondo i media australiani sarebbe Bassem Dabbah. «È un piano orribile», ha affermato Fowler: «hanno già sofferto abbastanza. Non è giusto nei confronti degli animali. Sono esseri senzienti, possono soffrire, provare dolore e angoscia. Vorremmo che una decisione fosse presa il più presto possibile».
Le richieste al governo
Gli attivisti per i diritti degli animali di “Peta Australia” hanno pubblicato ieri una lettera aperta al primo ministro Anthony Albanese, affermando di essere «disgustati e pieni di vergogna» per il trattamento riservato al bestiame. Il governo australiano di centrosinistra ha promesso di eliminare gradualmente le esportazioni di animali vivi, ma ancora senza dare luogo ad azioni concrete.
News Related-
Le tre dame del latte tra leadership, storie di vita e social
-
Uragano «senza precedenti» si abbatte sulla Crimea, 2 milioni di persone al buio e guerra "congelata"
-
Operai intrappolati in un tunnel in India, i soccorritori sono a 5 metri
-
Discarica abusiva di 3mila mq scoperta alle porte di Milano
-
Grande Fratello, pagelle: Signorini diabolico (6), Greta prevedibile (4); Beatrice discutibile (4), Angelica falsa (4), Rosy guerriera (8)
-
Forfettari 2024, ecco i 3 nuovi obblighi che complicano tutto
-
Roberta Siragusa bruciata viva dall'ex fidanzato: ergastolo confermato a Pietro Morreale. Lui continua a dirsi innocente: «Si è data fuoco da sola»
-
Jannik Sinner. Il Rosso senza eccessi: "Vinco perché mangio con i miei genitori"
-
6 Consigli Affascinanti per Decorare la Tua Casa a Natale, Anche Senza Spazio per un Albero
-
Prezzo della benzina in forte calo da due mesi, i distributori non hanno barato
-
Oroscopo del giorno // Martedì 28 novembre: chiedere consiglio
-
Mulé (FI): “Giudici che decideranno su Delmastro vadano sereni”
-
I veleni nella classe che ha rifatto la Maturità. I genitori della studentessa dell’esposto: «Isolata e messa alla gogna»
-
Occupazioni abusive, l’avvocato: ecco perché la Cassazione ha dato ragione ai proprietari e cosa succede ora