"Perché i bambini non possono correre sui prati di Villa Olmo?": il post di una mamma scatena la polemica a Como
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Dopo quelle sui ristoranti children free e sui musei che non sarebbero secondo alcune mamme a misura dei visitatori più piccoli, nasce sui social una nuova polemica sulla frequentazione dei luoghi pubblici da parte dei bambini: questa volta a scatenare la discussione è stato un post pubblicato sul gruppo Facebook “Sei di Como se” che riguarda le aiuole vista lago dell’imponente Villa Olmo, impiegata dal Comune come sede di mostre e altre manifestazioni culturali.
“L’ultima novità della nostra città è che i bimbi non possono più correre sui prati di Villa Olmo con tanto di polizia che controlla e ti richiama e ti dice di andartene. Che tristezza – ha scritto una mamma – Rimarrà una città solo per i turisti che passano qui un giorno solo”.
Poche righe che sono però state sufficienti per scatenare centinaia di commenti, più o meno accesi e indignati: “Si chiama civiltà. Direi molto giusto e corretto” scrive un utente e un altro fa notare che “in tantissimi parchi di ville, italiane e non, ci sono i divieti di entrare nei prati. Non vedo nulla di male”. Non manca chi allarga il discorso e fa presente che “non mi sembra così strano che i bambini debbano imparare delle regole. I genitori di oggi proprio non ci sanno fare”.
Sono numerosi i comaschi che difendono le disposizioni del nuovo regolamento di utilizzo del parco, entrato in vigore lo scorso dicembre: “È inibito l’accesso e l’uso dei tappeti erbosi del parterre fronte lago – si legge nell’ordinanza con cui la giunta comunale ha modificato le precedenti norme risalenti al 2018 – Sono accessibili, senza arrecare danni, fermo restando le altre prescrizioni della presente disciplina, i restanti tappeti erbosi del parco e dell’orto botanico dove non espressamente vietato”. Si può insomma correre (o sdraiarsi a prendere il sole) nel parco sul retro della villa ottocentesca, ma non vista lago.
“Che c’è di strano? Il rispetto della ‘res publica’, fra i popoli civili, si impara da piccoli” rimarca qualcuno e altri sottolineano che quello di Villa Olmo non è un semplice parco pubblico: “Parliamo dei giardini di una villa storica. Va manutenuta a dovere e il calpestio rovina il manto erboso”.
Anche perché la questione “non riguarda solo i bambini – è il commento di un altro utente – Ci sono tanti turisti che scambiano Villa Olmo per il lido”. Ma non manca chi si schiera dalla parte della mamma indignata per la scarsa libertà a suo dire concessa ai giovanissimi frequentatori dei giardini comaschi: “Queste regole sono indice di una mentalità arretrata. Tutto il mondo apprezza sedersi su un bel prato” scrive una componente del gruppo Facebook, invitando chi non la pensa come lei ad “aprire i chakra ogni tanto, su”.
Qualcuno ha poi postato foto di picnic sui prati di fronte al Palazzo di Schönbrunn a Vienna, nel Giardino inglese di Monaco di Baviera, ai Royal Botanic Gardens di Sydney e in vari parchi londinesi sottolineando che “abbiamo solo da imparare da queste grandi città in merito all’accoglienza dei turisti”.
E c’è chi si spinge anche oltre: “Ho visitato varie capitali europee e ovunque è permesso stare sui prati dei parchi pubblici, sono fatti apposta. Ma a Como siamo una città di vecchi bigotti e non si può”.
Però secondo molti “dovremmo piantarla di fare polemica su tutto. La verità è che purtroppo l’italiano medio manca di senso civico. Spesso i divieti sono il logico frutto dei nostri comportamenti”.