I cinesi voglio venderti auto e smartphone insieme. Ma cosa c'è sotto?

i cinesi voglio venderti auto e smartphone insieme. ma cosa c'è sotto?

I cinesi voglio venderti auto e smartphone insieme. Ma cosa c'è sotto?

In un panorama tecnologico in rapida evoluzione, diversi produttori di auto elettriche, inclusi Nio e Polestar, Geely si stanno avventurando nella produzione di smartphone, delineando una tendenza che sta prendendo piede in Cina e potrebbe estendersi a livello globale, come osservato da Canalys.

L'ingresso dei produttori di automobili nel campo della telefonia mobile potrebbe apparire, a prima vista, come un'estensione azzardata del loro core business. Tuttavia, questo approccio strategico ha solide basi: i costruttori auto perseguono l'obiettivo di accrescere la competitività delle loro vetture e aumentare la visibilità dei loro brand. Nio ha recentemente lanciato il suo primo modello di smartphone, e anche Polestar ha annunciato l'intenzione di lanciare uno smartphone di fascia alta in Cina a dicembre.

Auto e Smartphone: un connubio perfetto?

L'integrazione senza soluzione di continuità degli smartphone con i sistemi di cockpit intelligenti permette alle compagnie automobilistiche di creare i propri ecosistemi e differenziare l'esperienza degli utente rispetto al loro "normale" smartphoneIn un futuro dove le capacità di guida assistita sono destinate a migliorare, questi dispositivi consentiranno ai produttori di auto di comprendere in maniera continua e dinamica le esigenze mutevoli dei conducenti.

Fang Cheng Bao, uno dei tanti marchi di BYD, è l'ultimo esempio di questa tendenza, con il lancio del modello crossover SUV Bao 8 e due concept car, sottolineando l'importanza dell'interazione intelligente con gli utenti. L'accordo con Ecarx per la produzione di smartphone di alta gamma per il marchio Hongqi mira a potenziare l'esperienza di connettività veicolo-smartphone.

Questo orientamento strategico si traduce nella possibilità di creare ecosistemi proprietari che offrano esperienze utente esclusive e caratterizzate da un alto grado di personalizzazione. Gli smartphone diventano così l'estensione naturale del sistema di infotainment di un veicolo, ampliando il concetto di connettività e integrando funzionalità come le chiavi dell'auto intelligenti e il controllo remoto del veicolo.

Il settore automobilistico cinese sta quindi sperimentando una convergenza tra mobilità e tecnologia mobile, spinto dal desiderio di offrire un'esperienza utente senza precedenti. La realizzazione di smartphone da parte dei costruttori di automobili rappresenta una mossa astuta per incrementare l'interazione con il cliente e per facilitare la transizione verso un futuro di guida sempre più connessa e assistita.

Ma quindi: ha senso o no?

In definitiva, il successo di questa strategia si misurerà dalla frequenza con cui i proprietari delle auto utilizzeranno effettivamente questi telefoni. Le funzionalità di base e le prestazioni di uno smartphone prodotto da un costruttore di auto devono essere paragonabili o superiori ai dispositivi comunemente utilizzati dai proprietari di auto, e il design e l'interfaccia utente devono riflettere il tono del marchio dell'automobile.

Se le caratteristiche innovative introdotte riusciranno a conquistare gli utenti, non solo miglioreranno l'esperienza utente complessiva del cockpit, ma genereranno anche un passaparola favorevole sia per lo smartphone che per l'auto, aumentando rapidamente l'esposizione del marchio per il costruttore di auto. In questo scenario, la produzione di smartphone da parte dei costruttori di automobili che è di tendenza in Cina, potrebbe diventare un modello di successo da espandere nel mercato globale.

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Perché non in Europa?

Questo filone non è pero nei programmi di nessuno in Europa o negli USA, e non c'è una spiegazione precisa: Tesla - per esempio - potrebbe benissimo lanciare un "tesla-phone" del tutto integrato con i propri modelli e renderlo pressoché obbligatorio, visto che a tutti gli effetti le Tesla sono oramai delle software car controllate da un sistema operativo interconnesso ed Elon Musk è anche proprietario della più capillare rete di satelliti del mondo, Starlink. I rumors sono sempre molti ma poco più di un anno fa stesso Elon aveva detto che sperava proprio di non doverlo fare.

La stessa cosa si potrebbe dire di marchi europei di grande diffusione e un'immagine molto alta presso la clientela come Audi, Mercedes, BMW: tutti costoro si accontentano invece di richiedere al cliente di installare delle app (non sempre del tutto funzionali). Dato che è oramai chiaro che la nostra vita digitale, gli acquisti, le preferenze, le scadenze passano per lo smartphone, anche questa potrebbe essere un'occasione perduta per i costruttori più tradizionali in favore della concorrenza asiatica.

In collaborazione con Automoto.it

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