La quiete dopo la tempesta, c’è l’accordo Regione-sindacati sulla SanitÃ
ANCONA La quiete dopo la tempesta. Era lo scorso luglio quando oltre 2mila persone sfilarono con Cgil, Cisl e Uil per le strade di Ancona invocando delle risposte immediate alle tante, troppe, criticità nel sistema sanitario. E da quella manifestazione si levò forte la richiesta di un maggior ascolto da parte della Regione su questi temi. L’appello non è caduto nel vuoto.
Il cambio di passo
Ieri Palazzo Raffaello e le tre sigle sindacali hanno siglato il protocollo l’intesa che ha come obiettivo quello di favorire il dialogo e la concertazione con le parti sociali, attraverso l’istituzione di un tavolo di confronto permanente. A sottoscrivere il documento, il governatore Francesco Acquaroli, l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini e i rappresentanti delle tre organizzazioni Giuseppe Santarelli (Cgil), Marco Ferracuti (Cisl), Claudia Mazzucchelli (Uil). Presente anche il sottosegretario alla presidenza Aldo Salvi. «La finalità – spiega Acquaroli – è quella di cercare maggiore confronto con i sindacati che noi riteniamo fondamentale in questa fase perché la riforma del sistema arriva ora al culmine con gli atti aziendali cioè i provvedimenti più importanti, quelli che individuano singolarmente le strategie e le priorità della nostra sanità regionale».
Le richieste
Il protocollo istituisce un tavolo di confronto e monitoraggio con incontri a cadenza mensile con le organizzazioni sindacali confederali, riconosce l’importanza della valorizzazione del personale e tra gli obiettivi si pone anche quello di promuovere lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi del lavoro e di dare vita a tavoli su tematiche specifiche. E prevede un maggior confronto sui temi caldi delle liste di attesa, della mobilità passiva e del personale. «Da oggi ogni operatore della sanità si sentirà più tranquillo perché le decisioni saranno assunte anche alla luce di osservazioni e spunti critici provenienti dalle parti sociali che li rappresentano», il commento di Saltamartini. Dal canto suo, Santarelli osserva come «gli accordi sul metodo di confronto si facciano a inizio legislatura; in questo caso si arriva in là nel tempo, ma non è ancora troppo tardi per raggiungere dei risultati».
Per Ferracuti «vanno riequilibrati la rete ospedaliera, i servizi territoriali e la prevenzione», mentre Mazzucchelli chiede che «il protocollo non resti solo sulla cara». Un new deal condiviso nel settore più delicato.
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