“Elena Cecchettin non abbraccia la bellezza della vita”. A Firenze le frasi shock del consigliere Asciuti

“Elena Cecchettin non abbraccia la bellezza della vita”. A Firenze le frasi shock del consigliere Asciuti

“Elena”, la sorella della giovane vittima di femminicidio Giulia Cecchettin “con quelle dichiarazioni, con i simboli che espone sui social, abbraccia seppur in modo involontario e non in piena coscienza, certi valori che si contrappongono alla bellezza della vita”. Andrea Asciuti, consigliere comunale a Firenze, ex Lega, oggi nel gruppo misto ma vicino a Italexit di Paragone, ne fa un’altra delle sue. No vax convinto, promotore di una mozione per dedicare Firenze all’Immacolata durante il Covid, di recente primo firmatario di una proposta per il ritorno al fiorino come moneta, ora intervenendo in Consiglio comunale si scaglia contro la sorella della ragazza veneta uccisa dal compagno Filippo Turetta. “Contro ogni violenza. Contro ogni violenza sulle donne, perché “nessuno ha il diritto di togliere la vita a un uomo, una donna, un bambino”, visto che “la vita è una e irripetibile, pertanto sacra” dice Asciuti. E però, aggiunge, “bisogna analizzare le cause”: non è colpa della tradizione, ma della modernità inaugurata dal ’68. Tesi già esposta dal leghista di Cecina Lorenzo Gasperini. “Concordo con il pensiero che esprimeva Pasolini: non è la tradizione colpevole della decadenza della società, ma dei valori imposti dal ’68 in poi che stanno portando al caos: la distruzione della famiglia, la contrapposizione uomo-donna, la mercificazione di tutto, talvolta anche del corpo della donna, il materialismo” dice Asciuti. Tutte dinamiche, aggiunge, “che contribuiscono alla costruzione di uomini e donne privi di spiritualità, di veri sentimenti e di pensieri, allontanandoli per sempre dalla bellezza della vita”. Così “i nostri giovani che stanno crescendo senza vedere dio sono sempre più confusi” e hanno “una visione della società grigia e non a colori”. Per questo, aggiunge, “invertiamo la rotta per tornare a una società che, seppur con i suoi difetti e anche qualche ipocrisia sicuramente in alcune famiglie, era migliore di quella odierna”.