Al corteo romano contro la violenza sulle donne, anche Paola Cortellesi che si è commossa di fronte ad uno striscione speciale
Il botteghino, i premi, la fama, i sogni di qualsiasi regista che però non potranno mai superare la gratificazione della certezza di essere arrivati al cuore e alla coscienza delle persone, di aver smosso nel profondo il pubblico e di aver innescato riflessioni e forse, cambiamenti. Paola Cortellesi ha infranto ogni record al box office con il suo debutto alla regia in C’è ancora domani, ma la soddisfazione più grande non è al box office.
Tra le 500mila persone che il 25 novembre hanno manifestato a Roma per dire no alla violenza contro le donne, anche Caterina Cesari, una studentessa di 21 anni che nel pensare ad un cartellone da portare con fierezza durante il corteo che ha invaso le strade della Capitale, da piazza San Giovanni al Circo Massimo, ha scelto una frase sentita di recente al cinema.
Come raccontato da Repubblica, la ragazza ha partecipato alla manifestazione più grande organizzata da Non una di meno a Roma con uno striscione ispirato alla pellicola di Paola Cortellesi. “Te però sei in tempo”, “Pure te ma’”, lo scambio di battute che racchiude lo spirito del film e che oggi, in un Paese scosso dal femminicidio di Giulia Cecchettin, acquisisce un valore ancora più rilevante.
“Quando Paola Cortellesi mi ha vista si è messa a piangere. Io mi sono messa a correre per abbracciarla, mi ha detto ‘grazie’ e io ho risposto ‘ma di cosa? Grazie a te, piuttosto’”, ha raccontato Cesari al quotidiano nazionale prima di spiegare i motivi della sua scelta, “Penso che il film di Paola Cortellesi, seppur ambientato nella Roma della seconda metà degli anni ’40, sia uscito in questo momento non per caso, ma per lanciare un messaggio a tutte e a tutti, e cioè che c’è ancora domani, che ci sono altre possibilità”.
C’è ancora domani dopo cinque settimane dal suo arrivo nelle sale continua ancora a guardare tutti dall’alto del box office (con l’incasso complessivo di quasi 24 milioni e 3,5 milioni di presenze è diventato il terzo miglior risultato dell’anno dopo Barbie e Oppenheimer ndr). Un successo meritato per una commedia agrodolce che è uno specchio collettivo sul rapporto tra uomo e donna che si incastra perfettamente all’hic et nunc diventando baluardo di una battaglia femminista sempre più urgente e necessaria.
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