Massacrato in cella, Alberto Scagni è ancora troppo grave, non può essere svegliato dal coma farmacologico

Massacrato in cella, Alberto Scagni è ancora troppo grave, non può essere svegliato dal coma farmacologico

I medici dell’ospedale Borea di Sanremo, venerdì scorso, avevano programmato di svegliarlo questa mattina dal coma farmacologico. Invece le condizioni di Alberto Scagni, il killer della sorella Alice condannato a 24 anni e 6 mesi, sono ancora troppo gravi.

Secondo quanto comunicato dalla Asl 1, “a seguito degli esami clinici, le condizioni del paziente permangono serie, tali da indurre i sanitari a mantenere lo stato di coma farmacologico. La prognosi permane riservata e il paziente continua le cure del caso presso la Rianimazione”.

Nel frattempo i legali dell’assassino, Mirko Bettoli e Alberto Caselli Lapeschi, hanno presentato un esposto alla Procura di Imperia, in cui scrivono che il loro assistito, dichiarato in sentenza semi-infermo di mente, “non avrebbe dovuto stare in una cella con altre due persone”.

Queste ultime, di nazionalità marocchina, dopo l’udienza di convalida dell’arresto sono stati trasferiti in altri istituti penitenziari. Sono accusati di tentato omicidio, sequestro di persona, devastazione, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.