Media: "L'esercito israeliano è pronto ad entrare a Rafah", si attende via libera politico

Un ragazza si trova tra le macerie a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, il 24 aprile 2024

Egitto: “L’invasione di Rafah sarebbe pericolosa e inefficace”

I piani “ampiamente respinti” per un’invasione massiccia della città palestinese di Rafah, mai accantonata da Israele, sarebbero, secondo l’Egitto inefficaci e metterebbero a repentaglio i rapporti del Paese con Israele. Lo ha detto il capo dell’Ufficio stampa statale Diaa Rashwan, in una intervista con Extra News. “Un’invasione di terra a Rafah metterebbe a repentaglio oltre quattro decenni di pacifiche relazioni egiziano-israeliane”, hadetto Rashwan, e le forze del primo ministro Benjamin Netanyahu tornerebbero “a mani vuote”. “Se entrerà a Rafah, Netanyahu non potrà offrire al popolo israeliano nulla che possa portare conforto alle famiglie degli ostaggi, né ritornerà con le teste dei leader di Hamas mozzate, né riuscirà a fermare l’attaccolanciato da Gaza”. “L’Egitto – ha concluso – non romperà mai le sue relazioni con nessun Paese, a meno che la sua sicurezza nazionale o la causa palestinese non siano messe a repentaglio”, ha aggiunto citando osservazioni del presidente Abdel-Fattah El-Sisi.

Sigrid Kaag, coordinatrice umanitaria edella ricostruzione Onu per Gaza: “Progressi di Israele sugli aiuti ma servono altri passi”

“Il governo israeliano ha assunto diversi impegni per migliorare la distribuzione degli aiuti a Gaza e sono stati compiuti numerosi passi, tra cui un aumento del volume degli aiuti sdoganati, l’apertura temporanea del valico di Erez e del porto di Ashdod, un aumento dei camion che entrano a Gaza direttamente dalla Giordania. Sebbene l’attuazione di alcune misure sia in corso, sono necessari ulteriori passi definitivi e urgenti per impostare il percorso per un flusso sostenuto di beni in termini di volume, necessità e portata”. Lo ha detto Sigrid Kaag, coordinatrice umanitaria edella ricostruzione Onu per Gaza. “Considerata la portata della distruzione e della sofferenza umana, ogni giorno conta – ha aggiunto in Consiglio di Sicurezza – l’ Onu è in contatto con il governo israeliano su altre misure che necessitano di un’attuazione urgente o continua, tra cui questioni relative alle procedure dei posti di blocco, autorizzazioni tempestive per consentire che i movimenti dei convogli umanitari avvengano come previsto, approvazione di ulteriori dispositivi di comunicazione, veicoli blindati e pezzi di ricambio per attrezzature critiche”. E “altrettanto urgente – ha concluso – èl ‘accordo sull’evacuazione medica e delle vittime”

Biden ha ricevuto la bambina liberata a novembre da Hamas

Il presidente americano Joe Biden ha ricevuto alla Casa Bianca Abigail Edan, la bambina israelo-americana di 4 anni tenuta in ostaggio da Hamas dopo l’attacco del 7 ottobre scorso in Israele e rilasciata lo scorso novembre. Lo ha detto alla stampa il Consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, sottolineando che l’incontro è servito a ricordare gli ostaggi americani ancora nelle mani di Hamas.”Stiamo lavorando giorno dopo giorno per garantire che anche loro possano tornare sani e salvi a casa dai loro cari”, ha aggiunto

Amnesty International chiede un’indagine indipendente per le fosse comuni a Gaza

A seguito della scoperta di centinaia di corpi all’interno di fosse  comuni presso gli ospedali al-Nasser di Khan Younis e al-Shifa di Gaza City, la  direttrice delle ricerche di Amnesty International Erika Guevara-Rosas ha diffuso  questa dichiarazione: “La raccapricciante scoperta di queste fosse comuni evidenzia l’urgenza che sia  garantito immediato accesso nella Striscia di Gaza a un’indagine indipendente, della  quale facciano parte esperti sui diritti umani e di anatomia forense, col compito di  conservare prove e svolgere accertamenti indipendenti e trasparenti per assicurare che  i responsabili di ogni violazione dei diritti umani siano chiamati a risponderne”. “La mancanza d’accesso, nella Striscia di Gaza, a personale esperto in materia di  diritti umani ha sin qui ostacolato indagini efficaci sull’effettiva dimensione delle  violazioni dei diritti umani e dei crimini di diritto internazionale commessi negli  ultimi sei mesi, di cui è stata documentata solo una piccola parte”.

“Senza adeguate indagini che possano determinare come quelle persone siano morte o  quali violazioni possano essere state commesse, non sapremo mai la verità sull’orrore  che si cela dietro quelle fosse comuni. Le fosse comuni sono potenziali scene del crimine che offrono prove importanti ma  sensibili al tempo. Queste prove dovranno essere protette fino a quando personale  professionalmente preparato e dotato delle risorse necessarie non potrà svolgere in  sicurezza le esumazioni e le accurate identificazioni dei resti”.

“La mancanza di esperti in anatomia forense e la decimazione del settore medico di Gaza  a seguito della guerra e del crudele blocco imposto da Israele, unitamente  all’indisponibilità delle risorse necessarie per identificare i corpi, come ad esempio  i test del Dna, rappresentano enormi ostacoli per l’identificazione dei resti. In  questo modo si nega alle vittime una degna sepoltura e alle loro famiglie, che sono in  un limbo d’incertezza e angoscia, il diritto alla verità e alla giustizia”

L’esercito israeliano ha costruito una linea di confine tra il nord e il sud di Gaza

L’esercito israeliano ha costruito una linea di confine tra il nord e il sud di Gaza, con una rete di filo spinato che va dal confine israeliano a est e il mare a ovest, e con due posti di blocco: uno lungo la strada Salah al-Din, che percorre tutta la Striscia da nord fino a Rafah, el’altro sulla strada costiera Al Rashid. Lo riferiscono fonti locali a Gaza. Il posto di blocco sulla strada costiera consente ai residenti palestinesi di andare da nord a sud, mentre -riferiscono ancora le fonti – “molte persone sono state uccise quando hanno cercato di tornare verso nord”. La linea di confine, continuano le fonti locali, non sembra costruita per essere rimossa dopo la guerra, ma piuttosto destinata a diventare permanente, evocando di fatto l’idea delle intenzioni israeliane per il futuro politico della Striscia dopo la guerra.

Casa Bianca: “Restiamo contrari ad un’operazione a Rafah”

Gli Stati Uniti restano contrari ad una operazione su vasta scala a Rafah e “continuano le conversazioni con Israele” per illustrare il punto di vista della Casa Bianca, convinta che ci siano “altri modi per colpire Hamas”: lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.

Gli Usa sono contro i tentativi di legalizzare gli insediamenti di coloni in Cisgiordania

Il dipartimento di Stato Usa ha definito “pericolose e sconsiderate” le notizie secondo cui ilministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich sta spingendo per legalizzare dozzine di avamposti di coloni in Cisgiordania.Il vice portavoce del dipartimento Vedant Patel ha anche affermato che Washington continua a fare pressioni sul governo israeliano per avere ulteriori informazioni sulle notizie di fosse comuni a Gaza.

Benismin Netanyahu: “Nei campus Usa l’antisemitismo come nella Germania negl anni ’30”

“Ciò che sta accadendo ora negli Stati Uniti è scioccante. Una folla antisemita che invoca la distruzione di Israele ha preso il controllo delle principali università e attacca studenti e docenti ebrei. Ciò ricorda ciò che accadde nelle università tedesche negli Anni ’30”. È quanto afferma il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, come riporta Ynet. “Le manifestazioni vanno fermate e condannate chiaramente, ma ciò non è avvenuto”, ha aggiunto, “la reazione di alcuni presidenti delle istituzioni è vergognosa. Bisogna fare molto di più, perché non invocano solo ‘morte a Israele e agli ebrei’, ma anche ‘morte agli Stati Uniti'”

La famiglia dell’ostaggio israelo-americano, prigioniero a Gaza, ha approvato l’utilizzo e la pubblicazione del video del loro figlio diffuso oggi da Hamas

La famiglia dell’ostaggio israelo-americano Hersh Goldberg-Polin, tenuto prigioniero da Hamas a Gaza dal 7 ottobre, ha approvato l’utilizzo e la pubblicazione del video del loro figlio diffuso oggi da Hamas. “Il grido di Hersh è il grido di tutti gli ostaggi”, hanno affermato in un comunicato del Forum Ostaggi e famiglie scomparse. “Lo Stato di Israele non ha più tempo da perdere: gli ostaggi devono venire prima, senza di loro non ci saranno né rinascita né vittoria. Tutti devono essere riportati a casa: i vivi per la riabilitazione, gli assassinati per una sepoltura dignitosa”.

Secondo l’emittente israeliana Kan il piano per l’offensiva a Rafah è stato presentato ai funzionari americani e ad altre agenzie nella regione

Israele continua i preparativi per l’operazione a Rafah, nell’estremo sud della Striscia di Gaza, attesa “molto presto”, secondo quanto riferito dai media. Si sta solo aspettando il via libero politico.Il piano per l’offensiva di terra è stato presentato ai funzionari americani e ad altre agenzie nella regione, riporta l’emittente israeliana Kan: si procederà per fasi, sulla base di una divisione regionale della città in aree definite. In ogni fase e per ciascuna area, l’esercito (Idf) informera’ la popolazione prima di avanzare in modo che i civili possano lasciare rifugi e abitazioni per tempo. Le forze armate hanno annunciato di aver mobilitato due brigate di riservisti per tornare nel sud di Gaza e “continuare la missione di difesa e attacco nella Striscia” sotto il comando della 99esima Divisione. La seconda Brigata di Riserva della 146a Divisione e la 679a Brigata di Riserva della 210a Divisione saranno trasferite dal nord di Israele, al confine con il Libano.

La Germania ricomincerà a finanziare l’Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi

La Germania ricomincerà a finanziare l’Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa). Lo hanno annunciato il ministero degli Esteri e il ministero federale per la Cooperazione e lo sviluppo economico, così come riporta la testata tedesca Der Spiegel, ricordando che la sospensione era avvenuta a fine gennaio, quando il governo di Israele ha accusato 12 membri dello staff di aver collaborato all’aggressione del 7 ottobre di miliziani armati collegati ad Hamas.  Nell’assalto, che si è concentrato nel sud del Paese, hanno perso la vita 1200 persone mentre 240 sono state prese in ostaggio e portate a Gaza.  A determinare la decisione di Berlino di riprendere a finanziare l’agenzia sono state le conclusioni di un’inchiesta indipendente che l’Onu ha richiesto a tre istituti di ricerca dell’Europa del nord e coordinata dall’ex ministra degli Esteri francese Cathrine Colonna: il “Report Colonna” mette in luce il fatto che le autorità israeliane non hanno comunicato né le prove a sostegno delle loro accuse, né i nomi dei presunti responsabili, togliendo così all’Unrwa la possibilità di avviare un’indagine interna. Tuttavia, dopo l’annuncio di Israele altri 15 Paesi oltre alla Germania avevano deciso di sospendere le donazioni, per un ammontare di 450 milioni di dollari. L’agenzia opera in tutta la Striscia fornendo servizi vitali alla popolazione offrendo cibo, alloggi, assistenza sanitaria psicologica, ma anche coordinando e agevolando la distribuzione degli aiuti che arrivano da altre organizzazioni. Il taglio ai fondi, come detto di recente dai funzionari, potrebbe costringere Unrwa a fermare le sue attività entro giugno.

Il presidente americano Biden dopo la firma sulla legge che fornirà aiuti militari a Israele: ” Varato un miliardo di dollari di ulteriori aiuti umanitari a Gaza”

“Voglio chiarire ancora una volta che il mio sostegno a Israele è ferreo”. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in conferenza stampa, dopo la firma sulla legge che fornirà aiuti militari all’Ucraina, a Israele e a Taiwan, approvato ieri dal Senato. Biden ha assicurato “che gli Stati Uniti possono aiutare a ripristinare la difesa aerea di Israele”, dopo gli attacchi dell’Iran e dei suoi alleati. Il presidente ha detto che nel pacchetto approvato c’è “un aumento significativo degli aiuti umanitari” per le “persone innocenti di Gaza”, specificando che è stato varato “un miliardo di dollari di ulteriori aiuti umanitari”. “Ci assicureremo immediatamente che gli aiuti e il materiale per gli interventi chirurgici, cibo, forniture mediche, acqua pulita” raggiungano la popolazione, ha detto il presidente, aggiungendo che “Israele deve assicurarsi che tutti questi aiuti raggiungano i palestinesi di Gaza senza indugio”.

Il ministro degli Esteri Katz ringrazia Biden per gli aiuti: “La nostra alleanza è ferrea”

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden per aver firmato il disegno di legge che fornirà 17 miliardi di dollari in assistenza a Israele e 9 miliardi di dollari in aiuti umanitari ai cittadini di Gaza. “La nostra alleanza è ferrea. Grazie Presidente”, ha scritto Katz su ‘X’.

Hamas pubblica il video di un ostaggio israelo-americano

Hamas ha pubblicato su Telegram un video dell’ostaggio israelo-americano Hersh Goldberg-Polin. Secondo Al Jazeera, nel filmato, di cui non è nota la data, il giovane di 23 anni “denuncia la negligenza del governo del premier Benyamin Netanyahu nei confronti degli ostaggi e chiede che si agisca per il suo rilascio”.

Halevi e capo Shin Bet in Egitto per parlare di operazione a Rafah, Egitto contrario

Il capo di Stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, ed il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, si sono recati al Cairo per discutere con il numero uno dell’intelligence egiziana, Abbas Kamel, ed il capo di Stato maggiore, Osama Askar, della possibile operazione delle Idf a Rafah. Lo riferisce il sito di notizie Walla, citando due alti funzionari israeliani, secondo i quali nel corso dei colloqui si è parlato anche della questione degli ostaggi.

Il sito israeliano fa notare come uno stretto coordinamento militare e politico con l’Egitto sia una delle condizioni fondamentali per l’avvio di un’azione militare a Rafah, soprattutto alla luce dell’intenzione di Israele di prendere il controllo dell’ ‘Asse Filadelfià, che è adiacente al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto.

Gli egiziani sono molto preoccupati che un’operazione a Rafah possa portare ad un afflusso di decine di migliaia di palestinesi nel loro territorio e anche da possibili violazioni del confine tali da mettere in pericolo la loro sicurezza. Gli alti funzionari egiziani hanno chiarito in pubblico e nei colloqui a porte chiuse con Israele che un simile scenario porterebbe a una rottura nelle relazioni con lo Stato ebraico e potrebbe persino mettere in pericolo l’accordo di pace tra i due Paesi.

Media: “L’esercito israeliano è pronto per entrare a Rafah”, si attende via libero politico

L’esercito israeliano ha condotto tutti i preparativi necessari per entrare a Rafah, che ritiene l’ultimo bastione di Hamas nella Striscia di Gaza, e potrà lanciare un’operazione non appena avrà ottenuto l’approvazione del governo: lo riporta Haaretz riportando media internazionali che citano un alto funzionario della difesa.

Israele, Gallant: “Uccisi metà dei comandanti di Hezbollah in sud del Libano”

Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che “la metà dei comandanti di Hezbollah nel sud del Libano sono stati eliminati”. “Sono persone responsabili di azioni offensive. L’altra metà si sta nascondendo e sta abbandonando il sud del Libano di fronte alle operazione dell’ Idf”, ha aggiunto citato da Haaretz.

Usa sospendono le sanzioni al battaglione israeliano Netzah Yehuda

Gli Stati Uniti hanno sospeso, almeno per ora, la loro intenzione di imporre sanzioni senza precedenti al battaglione dell’esercito israeliano Netzah Yehuda. Lo riferisce Ynet. La valutazione israeliana è che dopo la pressione esercitata sugli Usa da tutte le forze politiche e la dura reazione dell’opinione pubblica per fermare l’imposizione di sanzioni, l’iniziativa non sia stata portata a termine, almeno per il momento. La notizia di possibili sanzioni al battaglione era stata anticipata quattro giorni fa da Axios che riferiva di violazioni dei diritti umani in Cisgiordania.

Diciotto attivisti pro-Gaza arrestati al Cairo, tra loro anche due persone con doppia cittadinanza italiana

Dovrebbero essere interrogati questa mattina in procura per l’avvio delle indagini alcuni degli attivisti arrestati ieri pomeriggio al Cairo durante un presidio davanti alla sede locale dell’Onu per lo stop alle aggressioni sulle donne a Gaza e in Sudan. Tra loro anche due persone con doppia cittadinanza italiana, Lina Ali e Mohammed Farag. Lo riferisce l’avvocato Khaled Ali in un post su facebook, precisando che altri avvocati lo affiancano in questa causa. “Gli arrestati di ieri esercitano diverse professioni, tra loro ci sono giornalisti, avvocati, studenti e cittadini”.

E perfino persone che stavano camminando per strada per caso al momento della manifestazione. I nomi che ci risultano sono 18: Rasha Azab, Iman Auf, Hadir Al Mahdawi, Youssef Shaaban, Mohammed Farag, Mahienour El Masry, Maï Mahdi, Israa Youssef, Asmaa Naeem, Lina Ali, Farida Al-Hafni, Ragia Imran, Lubna Darwish, Arwa Marei, Yara Al-Wardani , Omar Hossam Mohamed Hosny, Yousra Al-Kalisli, Ruqaya Siraj Al-Din”, aggiunge il legale.

L’Ue chiede un’indagine indipendente sulle fosse comuni a Gaza

La Commissione europea “chiede un’indagine indipendente su tutti i sospetti e tutte le circostanze” relative alle fosse comuni scoperte nei principali ospedali della Striscia di Gaza “perché tutto questo crea l’impressione che potrebbero essere state commesse violazioni dei diritti umani internazionali”. Lo ha detto il portavoce dell’esecutivo Ue Peter Stano durante l’incontro quotidiano con la stampa. La Commissione, ha aggiunto, è “profondamente preoccupata”.

Ministero sanità Hamas: “Bilancio sale a 34.262 morti e 77.229 feriti”

Il ministero della sanità di Hamas ha annunciato mercoledì che 34.262 persone sono state uccise nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese, il 7 ottobre. Nell’arco di 24 ore sono stati registrati almeno altri 79 decessi, secondo un comunicato del ministero, che ha anche riferito che 77.229 persone sono state ferite in 201 giorni di guerra.

Media: l’offensiva Israele a Rafah avverrà “molto presto”

Le forze di sicurezza israeliane si stanno preparando a iniziare l’operazione di terra a Rafah “molto presto”, iniziando con una massiccia evacuazione di oltre un milione di palestinesi. Lo ha riferito Kan 11, citando due funzionari americani, secondo quanto riporta il Jerusalem Post. Secondo quanto riferito nelle prossime quattro o cinque settimane i palestinesi dovranno evacuare nei complessi di tende allestiti dalle organizzazioni umanitarie internazionali. Il piano per l’operazione Rafah è stato presentato ai funzionari americani e ad altre agenzie nella regione, riporta ancora Kan. Secondo il piano, l’operazione andrà avanti per fasi, sulla base di una divisione regionale della città di Gaza in aree definite. In ogni fase, l’IDF informerà la popolazione locale primadi avanzare in ciascuna area in modo che i civili possano evacuare prima che l’IDF si muova avanti. Oggi l’IDF ha annunciato di aver reclutato due brigate di riserva per continuare la missione di difesa e attacco nella Striscia di Gaza sotto il comando della Divisione 99. La 2a Brigata di Riserva della 146a Divisione e la 679a Brigata di Riserva della 210a Divisione saranno trasferite dal nord di Israele, al confine con il Libano, alla Striscia di Gaza, scrive il Jerusalem Post.

L’IDF ha approvato l’ultimo piano per l’operazione Rafah all’inizio di questa settimana, dopo che erano stati suggeriti tre piani precedenti. Il governo degli Stati Uniti ha espresso ferma opposizione ad un’operazione a Rafah senza un piano credibile per proteggere i civili. “Ci stiamo preparando a stabilire un’operazione congiunta con gli Stati Uniti. Comprendiamo la preoccupazione, ma non potremo completare la missione senza entrare a Rafah, il che potrebbe anche contribuire ad alleviare la pressione sulla questione degli ostaggi”, ha dichiarato un funzionario. Durante i preparativi per l’operazione di Rafah, secondo quanto riferito, i funzionari governativi continuano a discutere potenziali cambiamenti da parte di Israele nei negoziati per l’accordo sugli ostaggi per garantire l’avanzamento dell’accordo.

Fao: “A Gaza crisi alimentare a livello di catastrofe”

L’intera popolazione della Striscia di Gaza, con i suoi 2,2 milioni di abitanti è diventata la crisi alimentare più grave nella storia della scala della sicurezza del cibo. A dicembre 2023 ha identificato oltre un quarto della popolazione, ovvero 600mila persone in condizioni di “catastrofe” (livello 5 dell’ integrated food security phase classification) e a rischio carestia. A stabilirlo è il rapporto globale sulle crisi alimentari 2024 del Food Security Information Network. Crisi alimentari aumentate in modo allarmante nei punti caldi dei conflitti, Palestina ma anche in Sudan, sulle quali è necessaria “un’azione immediata”.

Hamas afferma che Sinwar controlla Gaza “pronti a liberare 40 ostaggi”

Un alto funzionario di Hamas intervistato dal quotidiano londinese Al-Arabi Al-Jadid del Qatar, ripreso da Haaretz, ha rivelato che il leader Yahya Sinwar continua a comandare l’organizzazione a Gaza e addirittura è uscito dai tunnel in cui si nascondeva per visitare le zone di battaglia in superficie. L’alto funzionario ha quindi affermato che l’organizzazione si è offerta di rilasciare 40 ostaggi israeliani nella prima fase dell’accordo e non 20 come ha affermato Israele. Il funzionario ha aggiunto che il numero degli ostaggi ancora in vita è significativamente superiore a 20, anche se non è possibile dire il numero esatto. “Hamas detiene 30 ufficiali e agenti dello Shin Bet che sono stati catturati il 7 ottobre e sono sottoposti a un livello di sicurezza estremamente elevato”, ha detto il funzionario.

La Germania riprenderà a collaborare con l’Unrwa

Il governo tedesco prevede di riprendere la cooperazione con l’agenzia delle Nazioni Unite per i palestinesi (UNRWA) a Gaza. La decisione fa seguito a un’indagine condotta dall’ex ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, per accertare se un numero significativo di dipendenti dell’Unrwa abbiano legami con Hamas o con la Jihad islamica. Lunedì la revisione della neutralità dell’agenzia ha concluso che Israele deve ancora sostenere le sue accuse .

I ministeri tedeschi hanno esortato l’UNRWA ad attuare rapidamente le raccomandazioni del rapporto, compreso il rafforzamento della funzione di audit interno e il miglioramento del controllo esterno della gestione dei progetti.

Iran e Pakistan, dichiarazione congiunta

Iran e Pakistan hanno chiesto al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di intraprendere azioni contro Israele per l’attacco illegale ai paesi confinanti. Iran e Pakistan rinsaldano così l’asse anti-israeliano e in una dichiarazione congiunta condannano “l’aggressione e le atrocità del regime israeliano contro il popolo palestinese”. Il comunicato è stato diffuso in seguito alla visita del presidente iraniano Ebrahim Raisi in Pakistan, durante la quale ha visitato Islamabad, Karachi e Lahore. “Entrambe le parti – si legge nella dichiarazione – hanno espresso la loro forte e inequivocabile condanna dell’aggressione e delle atrocità del regime israeliano contro il popolo palestinese”.

Lezioni on line alla Columbia University per arginare le proteste contro Israele

La Columbia University di New York ha deciso di prorogare le lezioni da remoto per i propri iscritti, dopo giorni segnati da proteste dei movimenti studenteschi contro il sostegno militare che gli Stati Uniti stanno fornendo a Israele nel conflitto armato in corso nella Striscia di Gaza. La scorsa settimana, l’ateneo aveva già deciso di cancellare le lezioni in presenza per allentare le tensioni, un annuncio che aveva scatenato le prime proteste che si sono poi estese ad altre università.

Khamenei: “L’Iran non si piegherà all’arroganza occidentale”

“Le sanzioni dei paesi occidentali mirano a esercitare pressioni sull’Iran per far sì che il paese segua le loro politiche coloniali e arroganti, ma è chiaro che l’Iran non si piegherà mai a queste prepotenze”: lo ha dichiarato il leader iraniano, Ali Khamenei, in un incontro con un gruppo di lavoratori, in occasione della settimana del lavoro. Riferendosi alle recenti sanzioni imposte all’Iran dagli Stati Uniti e dagli Stati europei per il recente attacco dell’Iran a Israele e per il suo ruolo nella crisi di Gaza, il leader, ha sottolineato: “Una nazione viva crea opportunità dall’ostilità dei suoi nemici, come in Iran che, nonostante le sanzioni, ha ottenuto grandi risultati, anche nel settore delle armi”.

Tuttavia la situazione interna nella Repubblica islamica secondo alcuni osservatori è divenuta di nuovo molto difficile. Approfondisci qui

  Borrel: “Per la crisi Israele-Iran aprire canali diplomatici”

“Dobbiamo capire che le sanzioni da sole non rappresentano uno strumento politico e non bastano per la deterrenza con l’Iran. Oltre alle sanzioni serve la diplomazia, questo è il momento della diplomazia questo, bisogna profondere il massimo sforzo diplomatico per agire e calmare la situazione e chiedere a tutti di svolgere il proprio ruolo. L’Ue tiene aperti canali diplomatici con tutte le parti”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue, Josep Borrell, durante il dibattito in aula sulla crisi Israele-Iran, a Strasburgo.

Il patriarca di Gerusalemme: “Ricostruire Gaza con uno sforzo internazionale”

Il Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, intervistato dai media vaticani e da Avvenire parla della fase più difficile del dopo guerra. “Il dopo sarà durissimo. Intanto spero che chi è uscito da Gaza possa, e voglia ritornare. Ricostruire Gaza richiederà decenni. Non c’è più niente: case, strade, infrastrutture.

Occorrerà uno sforzo enorme internazionale”. Non è immaginabile che la gente dorma in una tenda per anni. Ma credo che, più in generale, tutto dovrà essere rifondato non solo lì, anche in Palestina e in Israele. Occorre veramente mettere un punto alla storia e ricominciare tutto daccapo e su basi nuove e diverse dal passato”, ha sottolineato. “Penso che tutto quello che è successo in questi sei mesi abbia mostrato in modo evidente l’ineluttabilità della soluzione dei ‘due stati’. Non c’è alternativa ai due stati che il permanere della guerra”.

Hezbollah: decine razzi contro Israele in risposta agli attacchi

I miliziani di Hezbollah hanno lanciato “decine di razzi Katyusha” contro una città israeliana vicino al confine, “in risposta agli attacchi del nemico israeliano e in particolare al massacro di Hanine”. Lo ha comunicato il movimento islamista in un comunicato. Ieri una donna sulla cinquantina e una ragazzina di 12 anni della stessa famiglia erano state uccise in un attacco israeliano contro una casa nel villaggio libanese di Hanine, al confine, secondo i soccorritori e i media ufficiali. Hezbollah, che aveva già annunciato martedì sera di aver lanciato decine di razzi sul nord di Israele come rappresaglia per la morte di questi civili, ha anche rivendicato un attacco con droni contro due postazioni militari israeliane, a nord della città di Acri, ben oltre la zona di confine solitamente colpita dal movimento.

Media: operazione dell’esercito Idf a Rafah “molto presto”

L’esercito israeliano si sta preparando a iniziare l’operazione di terra a Rafah “molto presto”, iniziando con una massiccia evacuazione di oltre un milione di palestinesi: lo ha riferito martedì sera la tv Kan, citando due funzionari americani. Secondo le fonti, nelle prossime quattro o cinque settimane i palestinesi dovranno evacuare nei complessi di tende allestiti dalle organizzazioni umanitarie internazionali. Il piano per l’operazione Rafah è stato presentato ai funzionari americani e ad altre agenzie nella regione, ha osservato Kan. Secondo il piano, l’operazione andrà avanti per fasi, sulla base di una divisione della città di Gaza in aree definite.

Israele: ondata di attacchi in Libano dopo il lancio di razzi

L’esercito israeliano (Idf) ha reso noto che l’aeronautica ha colpito un sito da cui venivano lanciati razzi a Tayr Harfa, nel sud del Libano, poco dopo essere stato utilizzato per un attacco contro l’area settentrionale di Shomera la scorsa notte. L’Idf ha aggiunto di aver colpito anche un edificio in cui erano riuniti miliziani di Hezbollah. Lo riferiscono i media israeliani. “Nella notte, gli aerei da combattimento dell’Iaf hanno effettuato un’ondata di attacchi sulle postazioni di Hezbollah nel sud del Libano, in seguito ai ripetuti attacchi del gruppo terroristico nel nord di Israele”, ha dichiarato l’esercito.

Hezbollah: ieri l’attacco più profondo in territorio israeliano da inizio guerra

Il movimento sciita libanese Hezbollah ha annunciato di avere lanciato ieri un attacco con droni contro le basi militari israeliane a nord della città di Acre, l’attacco più profondo in territorio israeliano mai compiuto dal gruppo dall’inizio della guerra di Gaza. Le forze di difesa israeliane hanno affermato che nessuna delle sue strutture è stata colpita da Hezbollah, ma ha detto di aver intercettato due “obiettivi aerei” al largo della costa settentrionale di Israele.

Hezbollah ha spiegato di aver agito come rappresaglia per un precedente attacco israeliano che ha ucciso uno dei suoi membri. Il gruppo ha pubblicato quella che sembra essere una foto satellitare, con la posizione dell’attacco simboleggiata da un lampo con un cerchio rosso che si trovava a metà strada tra Acre e Nahariyya, a nord dello Stato ebraico.

Protesta anti-Israele a New York durante il voto sugli aiuti Usa, 100 arresti

Oltre 100 manifestanti filo-palestinesi che protestavano contro il sostegno americano a Israele sono stati arrestati davanti all’abitazione a Brooklyn di Chuck Schumer, il leader dei democratici al Senato Usa. Lo riferiscono il New York Times e il New York Post. Circa 2mila manifestanti hanno organizzato la protesta vicino casa di Schumer mentre il Senato si riuniva per approvare il massiccio pacchetto di aiuti che include miliardi in assistenza militare a Israele. Tra gli organizzatori della manifestazione c’erano l’antisionista Jewish Voice for Peace, l’estrema sinistra IfNotNow e gli ebrei per la giustizia razziale ed economica.

Ok del Congresso Usa a pacchetto aiuti per Ucraina e Israele

Il Congresso americano ha adottato un gigantesco pacchetto di aiuti militari ed economici per l’Ucraina, risultato di mesi di negoziati estremamente tesi e laboriosi. Il piano – che comprende anche fondi per Israele, Taiwan e un ultimatum a TikTok – ha ricevuto un sostegno schiacciante al Senato. Era stato adottato pochi giorni prima alla Camera dei rappresentanti.

Israele ringrazia il Senato Usa: “Gli aiuti sono un monito a nemici”

Israele ringrazia gli Stati Uniti dopo il via libera del Congresso al pacchetto che include nuovi aiuti militari a Israele. “Ringrazio il Senato degli Stati Uniti per aver approvato il pacchetto di aiuti a Israele con una schiacciante maggioranza bipartisan. Nel momento in cui ricorrono i 200 giorni dal barbaro attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, Israele e gli Stati Uniti sono uniti nella lotta contro il terrorismo, nella difesa della democrazia e dei nostri valori comuni. Il pacchetto di aiuti a Israele, che ora è stato approvato da entrambe le camere del Congresso, è una chiara testimonianza della forza della nostra alleanza e invia un forte messaggio a tutti i nostri nemici”, ha affermato il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, in un post su X.

Amnesty International: “Due italiani arrestati al Cairo mentre protestavano per Gaza”

“Numerose persone arrestate oggi dalle forze di sicurezza egiziane mentre al Cairo di fronte alla sede di UN Women Arabic manifestavano solidarietà alle donne di Gaza e del Sudan. Tra le persone arrestate due, Lina Aly e Mohammed Farag, hanno doppia cittadinanza, anche italiana”. Lo scrive su X Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

Amnesty International. “A Gaza crimini di guerra, Israele si beffa del diritto internazionale”

“Nel conflitto che ha caratterizzato il 2023 e che non mostra segnali di fine, Israele si è fatto beffe del diritto internazionale a Gaza, da dove continuano ad arrivare prove di crimini di guerra. Dopo gli orrendi attacchi di Hamas e di altri gruppi armati del 7 ottobre, le autorità israeliane hanno avviato incessanti attacchi aerei contro aree civili spesso spazzando via famiglie intere, causando il trasferimento forzato di 1,9 milioni di palestinesi e limitando, nonostante l’avanzare della carestia nella Striscia di Gaza, l’accesso agli aiuti umanitari, disperatamente necessari”. Lo sottolinea Amnesty International presentando il suo Rapporto 2023-2024, pubblicato in Italia da Infinito Edizioni.

”La sconcertante mancanza d’azione della comunità internazionale nel proteggere dalle uccisioni migliaia di civili della Striscia di Gaza, tra i quali una percentuale di minorenni orribilmente alta, ha reso chiaro che proprio le istituzioni create per proteggere i civili e far rispettare i diritti umani non servono più allo scopo. Nel 2023 abbiamo avuto la conferma che molti potenti Stati stanno abbandonando i valori costitutivi di umanità e universalità al centro della Dichiarazione universale dei diritti umani”, ha commentato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.

Ancora bombe israeliane su Rafah, 3 civili uccisi e 4 feriti

Almeno tre persone sono state uccise e altre quattro sono rimaste ferite in un bombardamento da parte dell’esercito israeliano di una casa residenziale nel quartiere Salam di Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Tutte le vittime appartenevano alla stessa famiglia. Lo riferisce Al Jazeera, che cita la Difesa civile di Gaza. Un video pubblicato su Instagram dal giornalista palestinese Ahmad Ibrahim mostra persone che scavano tra le macerie dopo l’attacco.

Centinaia di manifestanti sotto la sede dell’ambasciata americana a Tel Aviv

Centinaia di manifestanti hanno protestato verso la sede dell’ambasciata americana a Tel Aviv, bloccando parti di Dizengoff Street per chiedere un accordo e liberare  gli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza. La protesta arriva nel 200esimo giorno della guerra, iniziata con l’assalto del 7 ottobre nel sud di Israele, e si svolge  insieme a un evento principale organizzato dal Forum delle famiglie degli ostaggi. “Siamo tutti responsabili della vita degli ostaggi” e “Tutti, ora!” si alternano a slogan anti-governativi e richieste di dimissioni del  primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Proteste contro la guerra negli atenei Usa, centinaia di fermi

Centinaia di persone sono state fermate – e poi rilasciate – in alcune delle più prestigiose università americane durante le manifestazioni filo-palestinesi. In 45 sono stati fermati dalla polizia nell’ateneo di Yale, nel Connecticut, oltre 130 alla New York University e un centinaio alla Columbia di New York dove è stato deciso di passare alle lezioni online fino alla fine del semestre. Il campus di Harvard è chiuso e le attività sospese. Si tratta di una grande ondata di proteste filo-palestinesi in tanti campus universitari per chiedere la revoca degli accordi con gli atenei israeliani e il disinvestimento nelle industrie di armamenti. Ieri il presidente Biden ha condannato sia le proteste, che ha definito “antisemite”, sia “coloro i quali non capiscono cosa stia succedendo ai palestinesi”.

Fosse comuni a Khan Yunis, Israele respinge le accuse

L’esercito israeliano nega ogni coinvolgimento nelle fosse comuni che contengono centinaia di corpi nel complesso dell’ospedale di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.

Secondo l’Onu, alcuni dei corpi sono stati “trovati con le mani legate e spogliati dei vestiti”. Israele sostiene che durante l’attacco al’area dell’ospedale Nasser sono stati esaminati i cadaveri sepolti dai palestinesi “come parte di uno sforzo per localizzare gli ostaggi”. L’esercito israeliano ha precisato di aver operato in “maniera mirata” all’interno del complesso ospedaliero, solo dove disponeva di informazioni sulla possibile presenza dei corpi degli ostaggi. “Gli esami sono stati effettuati in modo ordinato, rispettando la dignità del defunto e in modo rispettoso”, hanno aggiunto le forze israeliane, aggiungendo che i corpi sono stati “riportati al loro posto in modo ordinato e corretto”.

Borrell: “A Gaza uccisi 249 cooperanti e oltre 100 reporter”

Nel corso del conflitto tra Hamas e Israele “sono stati uccisi 249 operatori umanitari” prima dell’attacco ai cooperanti di World Central Kitchen (Wck) che ha causato “un’ondata di indignazione” nel mondo. “Forse non siamo stati attenti prima”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Josep Borrell parlando al parlamento europeo, precisando che Israele ha parlato “di errore” per quanto riguarda il Wck, “e questo ci fa pensare se ci siano stati altri errori”. Borrell ha poi ricordato che anche oltre “100 tra giornalisti e operatori dei media” sono stati uccisi. “I reporter devono essere protetti”, ha aggiunto manifestando preoccupazione per la nuova legge d’ Israele sulla restrizione del lavoro dei media internazionali che, unita al divieto d’ingesso a Gaza, “ci fa dubitare sulla possibilità di sapere quello che accade”.

Unicef: a Gaza l’87% delle scuole danneggiato o distrutto

“Oltre l’87% di tutti gli edifici scolastici della Striscia di Gaza sono stati danneggiati o distrutti, secondo le stime del Cluster Istruzione, di cui fa parte l’UNICEF. Tutte le scuole sono state chiuse per 625.000 studenti per sei mesi. Tutte le università di Gaza sono state distrutte”, ha sottolineato il Portavoce dell’Unicef Italia Andrea Iacomini. Nelle ultime due settimane, l’UNICEF ha portato nella Striscia di Gaza 81 camion con nuove forniture essenziali di emergenza, tra cui 15.000 confezioni di biscotti ad alto contenuto energetico, 3.700 cartoni di alimenti terapeutici pronti all’uso, 25.400 articoli sanitari, 12.500 kit per l’igiene, 3.100 confezioni di prodotti per l’igiene personale delle ragazze, 6.000 teloni di plastica e 1.300 set di abbigliamento. Fra il 4 e il 17 aprile, l’Unicef e i suoi partner hanno monitorato 43.300 bambini di età compresa tra i 6 e i 59 mesi con screening per la malnutrizione. Fra questi, sono stati identificati 2.900 bambini con malnutrizione acuta, che ora ricevono cure con il sostegno dell’Unicef.

L’Onu chiede un’inchiesta internazionale sulle fosse comuni scoperte a Gaza

L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto un’indagine internazionale sulle fosse comuni scoperte nei due principali ospedali della Striscia di Gaza e si è detto “inorridito” dalla distruzione dell’ospedale Shifa di Gaza e del complesso medico Nasser di Khan Yunis. In un comunicato stampa, l’Alto Commissario per i diritti umani Volker Türk, ha sottolineato la necessità di “indagini indipendenti, efficaci e trasparenti” nel “clima prevalente di impunità”.  “Dato il clima prevalente di impunità, dovrebbe includere investigatori internazionali”, ha detto l’Alto commissario, rilanciando la richiesta di un cessate il fuoco immediato con la liberazione degli ostaggi  trattenuti nella Striscia di Gaza dall’attacco del 7 ottobre dello  scorso anno in Israele.

News Related

OTHER NEWS

Superbonus, come cambierà? Il ruolo delle ESCo

27 novembre 2023 Superbonus, come cambierà? Il ruolo delle ESCo Diverse le novità sul superbonus già approvate dal 1° gennaio 2024. Quali saranno gli ulteriori interventi per il futuro? L’agevolazione ... Read more »

Polmonite nei bimbi, picco contagi in Europa: rischio nuova pandemia? «Batterio pericoloso come un virus»

Polmoniti nei bimbi, picco contagi in Europa: rischio nuova pandemia? «Batterio pericoloso come un virus» Quanto deve preoccupare il boom di infezioni respiratorie e di polmoniti in Cina e i ... Read more »

Un Posto al Sole Anticipazioni 28 novembre 2023: Damiano scatena l'ira di Eugenio!

Un Posto al Sole Anticipazioni 28 novembre 2023: Damiano scatena l’ira di Eugenio! Nella puntata di Un Posto al Sole in onda su Rai3 il 28 novembre 2023, alle ore ... Read more »

Microsoft ha cancellato un gioco di calcio per la prima Xbox: il motivo? Electronic Arts

Microsoft ha cancellato un gioco di calcio per la prima Xbox: il motivo? Electronic Arts Garrett Young, ex sviluppatore Microsoft e veterano dell’industria con oltre 25 anni di esperienza ,è ... Read more »

Catene da neve: guida all’acquisto e all’installazione

Neve e ghiaccio possono rendere in inverno molto impegnative le condizioni delle nostre strade, dotarsi di catene da neve può rivelarsi quindi fondamentale per continuare a muoversi in piena sicurezza, ... Read more »

"Lo ha tradito anche Ilary. Ecco con chi". Corona torna alla carica e parla degli amanti della Blasi

“Lo ha tradito anche Ilary. Ecco con chi”. Corona torna alla carica e parla degli amanti della Blasi Il racconto fatto da Ilary Blasi nel suo docufilm “Unica”? Falso, almeno ... Read more »

Promozione Suzuki Swace, perché conviene e perché no

Promozione Suzuki Swace, perché conviene e perché no Con Solutions NoProblem, sconto di 3.000 euro e tre anni di garanzia, manutenzione e assicurazione furto e incendio Se amate le classiche ... Read more »
Top List in the World