Rende, alle Elementari una classe si «ammutina» contro un compagno iperattivo: lui rimane da solo in classe
Ha otto anni Giuseppe (nome di fantasia), frequenta la terza elementare, ma ha una intraprendenza tale che gli consente di avere un quoziente di intelligenza, applicazione e apprendimento superiore del 75% rispetto alla media dei suoi coetanei. Per questo suo eccesso di conoscenze Giuseppe è stato considerato un iperattivo. La sua impulsività non gli consente però di avere una adeguata vita scolastica. Per questo motivo la madre l’aveva spostato d’istituto, credendo che nella nuova classe avrebbe trovato la giusta accoglienza. Invece, è scattata una denuncia per l’isolamento del figlio nei confronti di altri alunni.
L’ammutinamento
La contrarietà ad avere in classe Giuseppe si è manifestata con l’ammutinamento voluto – secondo la mamma – dai genitori degli altri bambini che, attraverso WhatsApp , nella chat del gruppo classe dei genitori hanno deciso di lasciare a casa i propri figli. E così Giuseppe lo scorso 22 novembre si è ritrovato nella sua nuova classe da solo. Il bambino non si è scoraggiato si è seduto ed ha atteso (invano) che arrivassero i suoi compagni. Sulla vicenda avvenuta in una scuola di Rende (Cosenza), il ministro dell’Istruzione Valditara ha chiesto alla dirigente scolastica regionale Antonella Iunti di effettuare tutte le verifiche del caso e ricevere precise informazioni, in modo da valutare gli eventuali provvedimenti da prendere. «Voglio subito sgomberare il campo dai fraintendimenti – dice la mamma di Giuseppe: i bambini e le bambine di questa classe sono meravigliosi. Sabato scorso hanno accolto mio figlio con festa e gioia nel cuore. Hanno suonato insieme la tastiera ed hanno condiviso momenti di felicità instaurando da subito un rapporto empatico attraverso il linguaggio universale della musica».
Il rendimento
Giuseppe, infatti, suona tutti gli strumenti senza conoscere la musica. Parla l’inglese correttamente. Ha frequentato la prima e la seconda classe con ottimo risultati. Ma questa sua «efficienza» avrebbe comportato — dice ancora la madre — un disturbo all’intera classe. Per le sue capacità, infatti, era stato bollato come «ritardato». È il motivo per cui la madre ha deciso di spostarlo d’istituto non avendo ricevuto risposte alla sua richiesta di affiancare al piccolo un educatore specializzato nel sostegno. Aveva quindi scelto di fargli frequentare una nuova scuola, credendo che il problema si potesse risolvere. Invece, ha trovato l’ostacolo insormontabile dei genitori dei suoi compagni di classe che, sembra, non ne vogliono sapere di avere in classe seduto accanto ai loro figli questo super scolaretto, dotato di una intelligenza sopraffina. «Forse sono troppo cattivo?» ha detto alla mamma il piccolo Giuseppe. «È per questo che mi hanno lasciato da solo? Allora puniscimi». Una frase choc che non ha lasciato scelta alla madre del piccolo, subito corsa a denunciare quello che è accaduto a suo figlio.
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