Mozione di “censura“ a Bandecchi. Voto unanime in Consiglio regionale
Non si placano le polemiche sulle parole pronunciate dal sindaco Stefano Bandecchi in Consiglio comunale riguardo le donne. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione di censura contro il primo cittadino di Terni. L’atto di indirizzo, firmato da Thomas De Luca (M5S), Simona Meloni (Pd), Eleonora Pace (FdI), Stefano Pastorelli (Lega), Andrea Fora (Patto civico), Vincenzo Bianconi (Misto) e Donatella Tesei (presidente della Regione), è stato illustrato in Aula dal primo firmatario. “Il fatto – ha detto De Luca – ha avuto un’eco planetaria, essendo stato riportato non solo da tutte le principali testate nazionali ma persino oltreoceano, screditando in maniera gravissima l’immagine dello stesso Comune di Terni e della Regione Umbria, offendendo uomini e donne. La condotta del sindaco di Terni è diventata insostenibile e inaccettabile. L’Assemblea legislativa esprime quindi ferma condannael sindaco di Terni. Richiediamo inoltre l’intervento degli organi governativi preposti affinché vengano poste in essere le azioni volte a garantire l’ordine costituzionale, ripristinando nel Consiglio comunale di Terni le normali condizioni di decoro istituzionale e di garanzia delle prerogative democratiche degli organi eletti”.
Parole dure anche dalle donne della Cgil di Terni e dell’Umbria:
“Le esternazioni, volgari e gravissime, del sindaco Bandecchi offendono le donne e la democrazia. Riteniamo inaccettabile il continuo vilipendio delle istituzioni e la sistematica umiliazione della città davanti all’opinione pubblica nazionale. Esternazioni triviali, considerazioni sessiste – continuano i coordinamenti – che sminuiscono, offendono e danno purtroppo il senso delle conseguenti azioni politiche. Da chi riveste ruoli istituzionali così importanti ci si aspetta sensibilità e un linguaggio corretto, tanto più nei luoghi della democrazia, come il consiglio comunale. Per questo chiediamo che almeno i componenti della giunta si dissocino chiaramente dalle gravi affermazioni del sindaco”. E interviene anche la Casa delle donne di Terni: “Qualunque impegno l’amministrazione comunale abbia deciso di assumersi con l’atto votato si riduce a parole vuote se il dibattito politico è ridotto a aggressività, insulti e sfoggio di machismo. Le esternazioni del sindaco non sono solo svilenti e problematiche in sé, ma lo sono ancora di più alla luce del suo ruolo di massimo rappresentante della cittadinanza ternana. Non possiamo accettare una simile strumentalizzazione della violenza maschile contro le donne da parte della politica”.
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