Sposta l'ambulanza che bloccava il traffico, caccia all'uomo: era in coda con l'auto a Rovigo
L’Ulss Polesana ha già presentato una denuncia, al momento contro ignoti, per il grave episodio avvenuto in Corso del Popolo a Rovigo sabato mattina, poco dopo le 8.30: un’ambulanza arriva a sirene spiegate insieme all’automedica e si ferma davanti alla porta di un palazzo; soccorritore e medico, con l’attrezzatura di emergenza entrano correndo dentro a una palazzina. Ma un uomo, incolonnato in attesa della conclusione del soccorso, stanco di aspettare, sale sull’ambulanza in quel momento incustodita e si mette al volante spostandola.
Ambulanza spostata dalla strada
I fatti sono avvenuti nella mattina del 10 febbraio e la denuncia arriva via social da uno dei protagonisti dell’intervento di soccorso, Franco Legna della Croce Verde di Adria. Ora è caccia all’uomo che, estraneo al servizio e non autorizzato, ha spostato l’ambulanza. “Serve maggior rispetto e collaborazione per le operazioni di soccorso”, esordisce Legna con un post su Facebook, raccontando l’episodio.
La denuncia social
«Nella mattinata odierna durante un intervento in emergenza, mentre l’equipaggio era salito in un’abitazione per prestare soccorso ad un paziente, una persona non autorizzata ed estranea al servizio si è introdotta a bordo di una nostra ambulanza e l’ha spostata a diversi metri di distanza. Al di là degli accertamenti del caso e delle conseguenti valutazioni anche legali che stiamo svolgendo in queste ore in ordine all’accaduto, la nostra principale preoccupazione è rivolta alla percezione che alcuni cittadini hanno del servizio di emergenza 118 che spesso è oggetto di atti di violenza o scarso rispetto o comunque inappropriati come successo in questo caso. Atti come quello accaduto oggi possono rallentare i soccorsi e fare la differenza tra la buona riuscita o meno dell’intervento. Ricordiamo che tutti purtroppo potremmo aver bisogno di questo servizio indispensabile, per noi o per i nostri cari, e ciascuno di noi deve collaborare anche solo pazientado o tollerando i piccoli inevitabili disagi che involontariamente il nostro intervento può causare, affinché il soccorso alla persona che soffre sia garantito e continui a rimanere un punto di riferimento del nostro vivere civile in comunità ».
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